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Il Potere dell'Autostima: Strumenti e Consigli per Aumentarla




L’ AUTOSTIMA, parola composta da “autòs” (se stesso) e “aestimare” (valutare), letteralmente “valutare sè stesso”, è l’insieme di idee e convinzioni che ognuno ha di sé, basate sulla percezione del proprio valore personale e delle proprie capacità; quindi quanto una persona di sente apprezzata, competente e sicura di sé. Il concetto di autostima è stato studiato da differenti autori, uno dei più significativi è William James che definisce l’autostima come il rapporto tra il sé ideale e il sé percepito. Il sé percepito è il modo in cui ci vediamo, la rappresentazione che abbiamo di noi, mentre il sé ideale è la rappresentazione mentale di ciò che vorremmo essere. James W. sostiene che la distanza tra questi due elementi influisca su una maggiore o minore stima di sé. Nello specifico, più la percezione di chi siamo si allontana da ciò a cui aspiriamo, minore sarà la stima verso noi stessi con un conseguente aumento dell’insoddisfazione personale.

Sembra dunque che l’autostima venga influenzata dal confronto tra successi ottenuti e le corrispondenti aspettative, ma non solo. Anche il confronto, diretto o indiretto, con l’ambiente che ci circonda ha un effetto sulla nostra autostima che scaturisce non solo da aspetti interiori ma anche dalle interazioni con gli altri, consentendo la creazione, nel corso della vita, di una sorta di valutazione riflessa di ciò che le persone pensano di noi.

L’autostima dunque si costruisce attraverso le esperienze di vita, può variare nel tempo e dipendere da vari fattori, come le relazioni sociali, il modo in cui interiorizziamo opinioni ed emozioni e il nostro dialogo interiore, ovvero come e con quali parole ci rivolgiamo a noi stessi. Essa si riflette nel modo in cui ci viviamo e ci rapportiamo con il mondo, influenzando il nostro benessere psicologico, le relazioni e la nostra capacità di affrontare le sfide.

Avere una buona autostima significa saper riconoscere in maniera realistica i propri pregi e difetti, impegnandosi nel migliore dei modi e facendo leva sui propri punti di forza.

Le persone con una buona autostima hanno infatti maggiore fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, questo consente loro di impegnarsi e perseguire il raggiungimento degli obiettivi, personali e professionali, e di vivere con maggiore serenità e autonomia le sfide di tutti i giorni. Al contrario, persone con una bassa autostima tendono a sperimentare sentimenti di sfiducia in sé stessi, con una maggiore tendenza alla rinuncia nel proseguimento dei propri obiettivi in presenza di ostacoli che sembrano insormontabili. Le persone con bassa autostima sono più propense a focalizzare la loro attenzione sui punti di debolezza, tralasciando quelli di forza, sperimentando così maggiori livelli di ansia e stress, maggiore vulnerabilità e minore autonomia nell’affrontare le sfide della vita. Gli insuccessi sono vissuti con sentimenti di delusione e amarezza che faticano ad andare via, con conseguente difficoltà nella ricerca di una soluzione.

Dunque, dietro la parola Autostima vi sono le “autovalutazioni” che facciamo e che possono essere soggette a “distorsioni cognitive”, ovvero errori cognitivi attraverso i quali valutiamo degli elementi della realtà.

Alcune distorsioni sono

Pensiero tutto o nulla, valuti una situazione solo in due prospettive contrapposte per cui ad esempio puoi considerarti un totale successo o un totale fallimento.

Etichettamento, metti un’etichetta rigida e globale su te stesso, gli altri o il mondo senza considerare gli elementi della realtà che potrebbero farti giungere ad una conclusione differente e meno estrema (sono un perdente!)

Ipergeneralizzazione, da un singolo evento trai un’ indiscriminata conclusione negativa globale che va ben oltre la situazione attuale.

Esagerare /Minimizzare, ovvero la tendenza ad esagerare aspetti negativi della tua persona o di una situazione e minimizzare gli aspetti positivi.


Un altro elemento che influenza le autovalutazioni sono le attribuzioni causali, ovvero la tendenza delle persone a volersi spiegare un evento collegandolo ad una causa. Possiamo attribuire un successo raggiunto ad una causa esterna (il compito era semplice) o ad una causa interna (mi sono impegnato molto per raggiungere questo risultato). Chiaramente la modalità attraverso cui attribuiamo la causa di un evento contribuisce alla stima che abbiamo di noi stessi.

In particolare Weiner afferma che le attribuzioni possono dipendere da tre dimensioni


Locus of control esterno o interno (un successo o un fallimento è interno o esterno alla persona)

Stabilità della causa nel tempo

Controllabilità della causa


Dunque, in caso di successo l’’attribuzione a cause stabili, controllabili e interne all’individuo determinerebbe maggiore fiducia in sé con un innalzamento dell’autostima, al contrario, un’attribuzione a cause esterne a sé, instabili e poco controllabili comporta minore fiducia nelle proprie possibilità e una conseguente riduzione dell’autostima. L’attribuzione causale, così come l’eventuale presenza di distorsioni cognitive, può variare in base a diversi fattori, come il contesto in cui ci troviamo, la specifica situazione che stiamo vivendo, come ci sentiamo, le esperienze di vita con cui possiamo confrontarci. Questo rinforza ancora di più l’idea che l’ autostima non necessariamente è uguale in tutti gli aspetti della nostra vita e non rimane stabile nel tempo, per cui abbiamo la possibilità di “allenarla”, migliorando così la qualità della nostra vita.

Puoi iniziare ad allenarla partendo da alcune strategie che aiutano a migliorare la nostra autostima


Self-Talking, il dialogo interiore è fondamentale. Il modo in cui parliamo a noi stessi determina come ci sentiamo, influenza la fiducia in noi stessi e il valore che ci attribuiamo. E’ importante dunque iniziare a parlare a noi stessi in termini positivi, con compassione e gentilezza, sottolineando i punti di forza e le competenze che riusciamo a mettere in campo ogni giorno.

Riconosci il tuo merito e premiati per questo, quando riesci in un obiettivo per cui hai lavorato sodo, riconosci a te stesso quel valore “mi sono impegnato tanto” “sono stato coraggioso” “oggi, nonostante la stanchezza, ho dato il meglio che potevo dare”; premiati per i piccoli e grandi sforzi che fai ogni giorno.

Allena le tue abilità di problem solving, la capacità di risolvere problemi ha un effetto benefico sulla nostra autostima, ci consente di riscoprire le nostre risorse personali e riflettere in maniera più oggettiva sulle nostre competenze nell’affrontare un problema.

Lavora sui tuoi standard cognitivi, analizza le tue aspettative per fare in modo che siano quanto più realistiche e oggettive possibile; porsi delle aspettative eccessivamente elevate e irrealistiche, ci fa correre il rischio di non essere all’altezza di quelle attese e di conseguenza avere un impatto negativo sulla nostra autopercezione e autostima.




Prenditi cura di te, la nostra autostima dipende anche dalle abitudini che abbiamo. Fare attività fisica, dedicarsi a qualche hobbies, programmare delle giornate fuori, da soli o con amici, riconnettersi con sé stessi e con la natura, sono abitudini che ci aiutano a migliorare l’immagine che abbiamo di noi stessi, rilassare la mente e aumentare l’autostima.

Aiuta il prossimo, dire una parola gentile o fare un gesto che possa aiutare un’altra persona, migliora l’umore, aumenta il tuo senso di competenza e ti rimanda un’immagine positiva.



Abbiamo avuto modo di comprendere la dinamicità e l’importanza dell’autostima che influenza il nostro benessere psicologico e la capacità di affrontare le sfide quotidiane. Attraverso una maggiore consapevolezza dei nostri pensieri e comportamenti, possiamo lavorare per rafforzarla, migliorando il nostro dialogo interiore, riconoscendo i nostri successi e imparando a valorizzare la nostra unicità. Certamente coltivare l’autostima richiede impegno, ma i benefici in termini di fiducia, serenità e autonomia sono essenziali per vivere una vita più equilibrata e soddisfacente. Dunque, non mi resta che dirti, Buon allenamento =)

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