Tutti noi abbiamo almeno un amico, collega, parente o noi stessi, che sottolinea costantemente l’importanza di essere positivi, sorridere e pensare che le cose andranno sempre per il verso giusto, anche quando in realtà non ci sentiamo così.
Viviamo in una società che ci vuole sempre “al top” delle nostre performance, rapidi ed efficaci, senza il “diritto” di poterci fermare o sentirci sopraffatti; una società che ci spinge a fare sempre di più, ad essere “il migliore” tra i migliori, per cui certe volte “essere positivi” sembra la strategia di coping più efficace per restare “a galla”.
E’ importante però sottolineare che spesso ciò che crediamo essere positività funzionale è in realtà positività tossica.
Ma cosa vuol dire essere positivi e come è possibile che la positività assuma un significato negativo?
Il pensiero positivo è un processo di pensiero che si concentra sull’ottimismo, sugli aspetti positivi della vita, sui punti di forza dell’individuo. Questa modalità di pensiero ci consente di interpretare la realtà focalizzandoci sulle soluzioni piuttosto che sui problemi, analizzando le situazioni in maniera costruttiva e favorendo un comportamento più adattivo nell’affrontare le sfide e le difficoltà che possiamo incontrare quotidianamente. Pensare positivo però non vuol dire negare e/o ignorare i problemi, ma affrontarli con una prospettiva orientata alla crescita, validando tutte le emozioni e favorendo un benessere emotivo e mentale.
Negli ultimi anni ha preso sempre più piede quella che Lukin ha definito Toxic Positivity una tendenza, sempre più pressante, a considerare il pensiero positivo come l'unico modo corretto e sano di vivere la vita, a riconoscere e validare unicamente le emozioni ed i pensieri positivi, rifiutando qualsiasi cosa che si associ a “negatività”.
La positività tossica, che può manifestarsi con frasi del tipo “perché ti lamenti, c’è chi sta peggio di te”, “non ti abbattere”, “pensa positivo”, “non c’è bisogno di piangere”, induce le persone a costringere, sé stessi e gli altri, ad essere PER FORZA positivi anche in quelle situazioni in cui le emozioni negative sono funzionali.
Questa forzatura, auto o etero imposta che sia, ha numerosi effetti sulla salute mentale delle persone.
Vediamo insieme alcuni di queste conseguenze
Svalutazione delle emozioni negative; la positività tossica, minimizzando o ignorando le emozioni negative, induce le persone a sentirsi inadeguate o colpevoli per il solo fatto di provarle;
Ipercontrollo delle emozioni; sappiamo che non possiamo scegliere o controllare quale emozione sperimentare, per cui illuderci di poter decidere cosa provare comporterà la presenza di pensieri intrusivi di controllo, insoddisfazione e messa in atto di comportamenti non in linea con ciò che realmente si sta provando.
Aumento dello stress e dell'ansia; pensare di dover essere sempre felici e positivi può aumentare i livelli di stress e ansia. Inoltre, la tendenza a ipercontrollare le emozioni ci rende meno capaci di esprimerle autenticamente, creando una tensione interna e un senso di disagio costanti.
Compromissione delle relazioni interpersonali; sentirsi obbligati a mostrare una facciata positiva, porta a nascondere i propri reali sentimenti agli altri, rendendo le relazioni meno autentiche e promuovendo nell’individuo un senso di solitudine e alienazione. Inoltre, essere positivi a tutti i costi e aspettarsi lo stesso dagli altri contribuisce a creare un ambiente in cui le persone non si sentono né comprese né supportate.
Alterata elaborazione delle emozioni; la positività tossica incoraggia a sopprimere le emozioni negative impedendo l’elaborazione di sentimenti (come la tristezza, la rabbia, la paura) che sono proprie dell’esperienza umana. Queste emozioni represse non scompaiono realmente ma si accumulano e finiscono per esprimersi in modalità potenzialmente problematiche, come esplosioni di rabbia eterodiretta, scoppi di tristezza, somatizzazioni.
E’ fondamentale riconoscere che, sebbene il pensiero positivo possa essere uno strumento utile per affrontare le sfide della vita, non può essere considerato come l’unico. Accogliere tutte le emozioni, incluse quelle più difficili, è essenziale per il nostro benessere mentale ed emotivo. Solo riconoscendo il valore di ogni emozione possiamo raggiungere un equilibrio emotivo autentico e vivere in modo più sano e consapevole.
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