Cos’è Neuro-Lab?
Ciao,
sono la Fondatrice di Neuro-Lab, un’entità volta a supportare le persone che vivono o hanno vissuto un disagio emotivo e i loro cari che spesso vogliono aiutare ma non sanno come fare.
Mi presento, mi chiamo Francesca e sono qui per avviare il mio blog di divulgazione scientifica e umana rispetto a svariati temi sulla salute mentale, il benessere, la consapevolezza. la compassione e perché no, la tristezza, la delusione e la frustrazione che tutti noi ci troviamo a vivere. Con il desiderio di diffondere informazione e la determinazione che mi contraddistingue è nata l’idea di Neuro-Lab, uno studio che guarda alla crescita professionale e personale dei suoi collaboratori, garantendo aggiornamento professionale e comprensione empatica, con l’obiettivo di aiutare e soprattutto prevenire.
Neuro-Lab BLOG sarà la piattaforma su cui verranno pubblicati contenuti informativi, in cui si potrà, attraverso una messaggistica anonima, chiedere informazioni, esprimere curiosità , contribuire ai contenuti futuri con commenti e consigli sulle tematiche da voler approfondire.
Il blog ha lo scopo di essere SINCERO, di raccontare vere esperienze di vita e riflettere su quali possano essere gli elementi “dannosi” e “benefici” da considerare per vivere realmente la nostra vita.
Parlando di sincerità, cari lettori, spero vi faccia piacere conoscere un pò la mia storia, professionale e personale e come le due realtà si sono unite in questa che spero diventerà anche un pò la vostra fonte di informazione e prevenzione.
Dopo essermi Diplomata al Liceo Classico, che a dir la verità non mi ha mai appassionato, ho frequentato un anno alla Facoltà di Biologia; non sapevo ancora cosa mi appassionasse veramente e provavo, come molti studenti della mia scuola, a superare il test per la Facoltà di Medicina. Dopo un anno, non avendo superato il test, due volte, ho deciso di percorrere un’altra strada e ho provato il test per l’ingresso alla Facoltà di Logopedia, l’ho superato e da lì è iniziato il mio nuovo percorso di studi.
Durante i tre anni alla Facoltà di Logopedia mi sono interrogata più volte su cosa mi appassionasse in particolare, ma facevo difficoltà a trovare qualcosa che mi faceva propriamente battere il cuore, o forse ero ancora troppo “annebbiata” per capire che cosa mi avrebbe resa felice. Ho iniziato da subito a lavorare, seguendo una tabella di marcia molto serrata (Diploma-Laurea-Lavoro), come ero solita fare nella vita di tutti i giorni (mi pongo un obiettivo, lo raggiungo, me ne pongo subito un altro, senza mai avere il tempo di riflettere e scegliere di “pancia”). Inizio a lavorare all’interno di realtà che si presentavano come le migliori, quelle in cui sarei potuta crescere, in cui avrei potuto avere successo, ma che ai miei occhi erano luoghi di chiusura, personale e professionale; così poco dopo ho deciso di abbandonare quelle realtà e iniziare a crearne una tutta mia.
Durante gli anni di lavoro, sono venuta da subito in contatto con numerose e diversificate realtà, molte famiglie che si affidavano a me per aiutare i loro figli, genitori che spesso mi confidavano cose personali ed erano solo desiderosi di essere accolti da qualcuno che desse valore alle loro parole e alla loro sofferenza. Devo ammettere che per i primi tempi tutto questo è stato devastante per me, era complesso gestire la sofferenza altrui e nel contempo la mia, mi sentivo spesso non all’altezza e in colpa perchè volevo fare di più ma sentivo di non avere gli strumenti giusti; così, ho iniziato a formarmi e specializzarmi quanto più potevo, leggere libri, confrontarmi con i colleghi e ho capito che il vero motore della mia motivazione era “aiutare le persone”. Durante gli anni da Logopedista mi sono imbattuta in diverse esperienze, professionali e personali, ho avuto un momento molto difficile in cui ho dovuto dire “STOP” alla frenesia che contraddiceva le mie giornate e ho deciso di dedicare il tempo a me, al mio benessere, ho deciso di aiutarmi per poi essere pronta ad aiutare gli altri.
Mi sono ritrovata, dall’oggi al domani ad essere io paziente, a confrontarmi con l’insicurezza di chi non sa, la curiosità di chi ci sarà dietro la scrivania, la paura di chi chiede aiuto per la prima volta e forse anche l’imbarazzo di trovarsi di fronte una persona che diventerà, nel tempo, lo specchio della tua anima.
Ho intrapreso il mio percorso di Psicoterapia nel Febbraio del 2020, è stato complesso ed entusiasmante nello stesso tempo, finalmente la mia sofferenza prendeva forma, aveva un nome, cominciavo a conoscermi nel profondo e, con l’aiuto della mia psicoterapeuta, iniziavo a capire che potevo riprendere il controllo della mia vita e decidere, da lì in poi, come sarebbe proseguita. Durante i primi mesi di trattamento abbiamo fatto molta psicoeducazione (fase del trattamento in cui lo specialista insegna al pz ciò che verrà trattato in seduta, quali sono le sue caratteristiche, come funziona la persona e perché), ho imparato tante cose e mi sono appassionata, anzi direi innamorata, della psicologia. Mi aiutava a capire chi ero, perché soffrivo e cosa potevo attivamente fare per stare meglio, cambiare il mio mindset. Così, con il supporto della mia psicoterapeuta, abbiamo deciso che sarei stata pronta ad intraprendere questo nuovo percorso e, entusiasta come non mai, ho scelto di iscrivermi alla Facoltà di Psicologia. Ho iniziato a studiare e frequentare i corsi, mentre ancora conducevo la mia professione da Logopedista e cercavo di avviare il mio studio privato, e come in un batter d’occhio è arrivato il giorno della Laurea. Nel frattempo la vita è andata avanti, mi sono state donate gioie e dolori, ma quello che non è cambiato è il fatto che le mie abilità di fronteggiare le difficoltà della vita crescevano sempre di più e la mia gratitudine anche. E’ stato nel momento in cui ho scritto i ringraziamenti della mia tesi, appassionati e con il cuore tra le mani, che ho capito che avrei voluto ridonare alla vita, ciò che la vita aveva donato a me, una nuova opportunità di essere. Ho capito che quella piccola fiamma che ardeva ben 5 anni prima dentro di me, era ormai diventato un fuoco pronto ad illuminare, ho capito che avrei dovuto continuare ciò che avevo iniziato e così, dopo un anno di tirocinio e dopo aver sostenuto l’esame di abilitazione alla professione, mi sono iscritta alla scuola di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, che ancora frequento, con la speranza di diventare un giorno, una degna Psicoterapeuta. Nel frattempo il mio impegno, verso me stessa e verso le persone che incontrerò nel mio percorso, sarà quello di coltivare conoscenza, proseguire nella crescita personale, sbagliare con sincerità e rimediare con impegno.
Ricorda, chiedere aiuto è il più bel gesto d’amore che puoi donare a te stesso.
Comments